Come funziona il sistema scolastico finlandese
Secondo il Pisa (Influential Programme for International Student Assesment) dell’Osce, che misura l’alfabetizzazione e le capacità matematiche della media degli studenti dei diversi Paesi, il sistema scolastico finlandese è considerato tra i cinque migliori sistemi di istruzione al mondo, nonché un modello da imitare per il miglioramento dell’approccio alla scuola in diverse realtà mondiali.
Scopriamo insieme come funziona il sistema scolastico finlandese
Innanzitutto, il percorso scolastico dei bambini in Finlandia inizia a sette anni, quando intraprendono la scuola dell’obbligo negli istituti comprensivi.
Fino a quell’età, frequentano la scuola materna, dove non sono previsti programmi didattici specifici, ma per lo più attività ludiche e creative: in sostanza, prima di iniziare la scuola dell’obbligo, i bambini non sanno né leggere, né scrivere; tuttavia, è stato ampiamente dimostrato che ciò non influisce assolutamente sul grado di alfabetizzazione dei bambini anzi, li predispone meglio all’apprendimento successivo delle altre materie.
Dai sei ai sette anni, inoltre, è possibile anche frequentare – a scelta – un anno di scuola denominato “esikoulu”, durante il quale i bambini alternano attività didattiche a momenti ludici.
Il percorso della scuola dell’obbligo dura nove anni ed è completamente gratuito, compresi libri, trasporti e mensa: a ogni bambino, infatti, viene garantito un pasto caldo al giorno e lo Stato si preoccupa del trasporto, superati i 5km di distanza.
Non esistono scuole private, di nessun ordine e grado, al fine di favorire l’omogeneizzazione della cultura e per concentrare univocamente tutti i fondi destinati all’istruzione.
Il sistema scolastico finlandese, inoltre, non prevede voti fino ai 13 anni, periodo durante il quale sono presi in considerazione soltanto giudizi complessivi, così come non sono ammesse bocciature: la finalità è quella di non infondere la sensazione del fallimento nei bambini, ma di spronarli a ottenere sempre di più, senza coercizioni.
Nelle scuole non esistono vere e proprie classi, così come il programma non è suddiviso in materie: si predilige un approccio interdisciplinare, basato su una cooperazione tra studente e docente. Sono abolite, difatti, le lezioni frontali, a favore di un sistema di collaborazione.
Al termine della scuola dell’obbligo, il sistema scolastico finlandese prevede la possibilità di proseguire gli studi, accedendo alla scuola secondaria, oppure di formarsi tecnicamente, iscrivendosi a scuole di formazione professionale. In entrambi i casi, il percorso di studi non è inferiore ai tre anni.
Particolare attenzione, infine, è posta agli studenti con disabilità: l’insegnamento di sostegno in Finlandia viene organizzato in modo che tutti gli allievi con bisogni speciali possano essere inclusi nelle varie attività e che possano studiare in classi molto attrezzate, supportati da docenti con specifiche competenze.
Se, come abbiamo detto in apertura, la Finlandia è tra i primi cinque sistemi scolastici al mondo, a livello europeo guida senza dubbio la classifica, seguita da Paesi come Estonia, Polonia, Paesi Bassi e Svizzera.
Il sistema scolastico italiano non figura nemmeno nella top five mentre – a livello mondiale – occupa il ventiquattresimo posto (secondo stime del 2014).
Le cause di questo posizionamento, tra le altre, sono da ricollegarsi a uno scarso riconoscimento della figura dell’insegnante e a insignificanti investimenti nel campo della formazione.