Jeans strappati: esiste un look corretto per la scuola?
È una questione che si propone ogni anno, soprattutto nelle scuole secondarie, frequentate da adolescenti attenti alle mode del momento: il contrasto tra gli abiti di tendenza e un look consono per la scuola.
In molti istituti, difatti, è stato vietato un abbigliamento composto per lo più da jeans strappati, magliette troppo corte, minigonne, bermuda, sandali e tutto ciò che può non essere considerato appropriato per l’ambiente scolastico.
E la motivazione risiede, nella maggior parte delle spiegazioni fornite dai dirigenti scolastici, nelle loro intenzioni di formare gli studenti non solo nell’ambito dell’istruzione, ma anche nei confronti dell’ambiente lavorativo che li aspetterà, soprattutto nell’ottica del progetto Alternanza Scuola-Lavoro che caratterizza la proposta formativa delle scuole secondarie.
Di conseguenza, non fa eccessivamente rumore, la storia del preside di una scuola di Udine che ha vietato l’accesso in classe a degli studenti abbigliati con jeans eccessivamente strappati: all’istituto alberghiero Stringher, infatti, tre ragazzi sono stati fermati all’ingresso dal bidello, proprio perché i loro pantaloni sono stati ritenuti poco adatti.
La situazione si è risolta dopo brevissimo tempo, con una telefonata alle famiglie e la promessa, dei ragazzi “incriminati” e di tutti gli studenti, di adottare un look che fosse appropriato per la scuola.
La vicenda segue solo di qualche giorno quella avvenuta in una scuola di Scampia, un quartiere di Napoli, dove a un ragazzo è stato interdetto l’ingresso in classe a causa della sua chioma inadeguatamente colorata.
Anche nel capoluogo campano, la situazione si è risolta con il taglio dei capelli da parte del ragazzo, invitato a non seguire i capricci solo per moda e a ricordarsi che, quotidianamente, deve confrontarsi con l’ambiente scolastico.
Questo del look per la scuola è un problema ricorrente poiché, negli ultimi anni, nel tentativo di voler lasciare maggiore libertà di espressione agli studenti, è stato abolito l’obbligo del grembiule o della divisa, adottata ancor’oggi soltanto da alcuni istituti privati.
Tuttavia, sembra difficile far comprendere ai ragazzi che esiste un abbigliamento riservato alla scuola, ben diverso da quello indossato per il mare o per le uscite con gli amici; ed è proprio per questo che, sempre più spesso, gli istituti scolastici devono ricorrere a regolamenti ufficiali che disciplinano il comportamento a scuola, anche nei piccoli gesti quotidiani.